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sense of wonder
不思議さを感じることのできる、こころの不思議。
その謎を探るような日々の足あとを綴ります。
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観察と発見」ワークショップ — ルーマニア、シビウ市、Șura Culturală Gușterița

Workshop “Observation and Discovery” — presso Romania, Shibiu, Șura Culturală Gușterița



少し時間が経ってしまいましたが、夏の初めにルーマニアで行ったワークショップについて、ここに記録としてまとめておきたいと思います。

(しばらく忙しくしていて、なかなか記事にまとめることができずにいました。)

È passato un po’ di tempo, ma vorrei lasciare qui una traccia del workshop che ho realizzato in Romania all’inizio dell’estate.

(Negli ultimi mesi sono stata molto impegnata e non ero ancora riuscita a scriverne.)

*Il testo in italiano segue dopo questo testo in giapponese↓


場所は、ルーマニア・シビウ市のグシュテリツァ地区にある文化センター「Șura Culturală Gușterița」です。このセンターは、地元の教会を母体とし、NGOや地域のボランティアが協力して運営する教育・文化・社会活動の拠点です。もとは古い納屋だった建物を改修し、子どもたちや地域の人々が集い、学び、表現するための豊かな空間として再生されました。


とてもありがたいことに、私が数年間オンラインでアートを教えているルーマニアの女の子のご両親 Christian Scholtes / Alina Scholtes がこの素敵な文化センターを紹介してくださり、参加者の募集やさまざまな面でご協力くださりました。私自身、彼らの住むシビウ市にはこれで2回目の滞在で、自然豊かなとても美しい町です。


今回のワークショップ「観察と発見」は、12歳前後から大人までを対象にしていて、参加者は15名ほど。素材として日本の墨汁と和紙(懐紙)を用い、そこに貝殻や石、葉、木の実など、身近な自然物を組み合わせました。


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参加者はまず、貝殻や葉を鉛筆で懐紙にスケッチします。目的は、上手に描くことではなく、「よく観察すること」です。スケッチは単なる技術の練習ではなく、対象と向き合い、見つめる時間そのものが重要です。絵を描くうえで、観察することは技術を取得する以上に大切だと私は考えます。宮崎駿氏がかつて脳科学者の養老孟司氏との対談の中で語ったように、「皆、土を描く時は自分の生まれた土地の土を描く。」― つまり、知らない(経験していない)土を描くことはできないのです。自らの目で見て、触れ、感じるということは、世界と自己をつなぐとても重要な創造的行為なのです。


スケッチの途中で、子どもたちはそれぞれのモチーフの中から、不思議な形や惹かれる部分を発見していきました。たとえば、枯葉に偶然開いた小さな穴の形、貝殻の螺旋の線 ― その一つひとつの中に新たな“発見”が潜んでいます。その抽出した部分を、今度は墨と水を用いて和紙に抽象的に表現しました。筆や楊枝を使い、水を垂らし、にじみや滲みの偶然の表情を楽しみながら描く過程では、素材そのものとの対話が生まれます。


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はじめは少し戸惑っていた子どもたちも、やがて身近な自然物をじっくり観察することに夢中になっていきました。初めに配った紙では足りなくなるほど、想像以上に多くのドローイングが生まれました。


最終的に、各自作成したドローイングをテープでつなぎ合わせて一枚の長い作品 ― アーティストブックを制作しました。折りたたむと本のようになります。完成した作品は全員分を窓辺に吊るし、和紙を通した光の変化を楽しみました。

和紙は、日本では文字や絵を描くだけでなく、障子や屏風など建築の内装にも用いられる素材です。窓に飾ることで、その独特の透ける質感や光の柔らかさを、参加者たちにも体験してもらうことができました。


このワークショップの目的は、「観察」と「発見」がいかに創造の根源にあるかを体験することにあります。

日常に溢れる小さな事柄から、自分自身の感性で新しい形を見出すこと。

見慣れたものの中に問いを見つけること。

そして、墨と和紙という日本の素材に触れながら、偶然の中に生まれる美しさを味わうこと。


それは単に描くことを学ぶ時間ではなく、

世界をもう一度、よく「見る」ことを学ぶ時間でもありました。


素晴らしい時間をありがとう!




Il luogo era Șura Culturală Gușterița, un centro culturale situato nel quartiere Gușterița della città di Sibiu, in Romania.Questo centro nasce dall’iniziativa della chiesa locale ed è gestito grazie alla collaborazione tra un’associazione ONG e volontari della comunità.L’edificio, un tempo un vecchio fienile, è stato restaurato e trasformato in uno spazio vivo e accogliente, dove bambini e adulti possono incontrarsi, imparare ed esprimersi liberamente.


Con mia grande gratitudine, Christian Scholtes e Alina Scholtes, i genitori di una ragazza rumena a cui insegno arte online da alcuni anni, mi hanno presentato questo splendido centro culturale e mi hanno aiutata in molti aspetti dell’organizzazione, dalla comunicazione al reclutamento dei partecipanti. È stata per me la seconda volta a Sibiu, la città in cui vivono: un luogo circondato dalla natura, ricco di bellezza e tranquillità.


Il workshop, intitolato “Osservare e Scoprire”, era rivolto a partecipanti dai 12 anni in su, fino agli adulti, e ha coinvolto circa quindici persone.Abbiamo utilizzato inchiostro giapponese (sumi) e carta giapponese (kaishi), combinandoli con elementi naturali come conchiglie, pietre, foglie e semi raccolti nei dintorni.

I partecipanti hanno iniziato schizzando a matita su carta giapponese gli oggetti scelti — una conchiglia, una foglia, un piccolo ramo.


L’obiettivo non era disegnare bene, ma imparare ad osservare.Il disegno, in questo senso, non è un semplice esercizio tecnico: è un tempo di ascolto e di attenzione verso ciò che ci circonda.Credo che, nel disegnare, l’osservazione sia più importante della tecnica.

Come ha detto una volta il regista Hayao Miyazaki in una conversazione con lo scienziato Takeshi Yoro,

Quando si disegna la terra (cioè il suolo), si disegna la terra in cui si è nati.”In altre parole, non si può disegnare una terra che non si conosce.Vedere, toccare e sentire con i propri sensi è un atto creativo fondamentale, che collega il mondo a noi stessi.


Durante lo schizzo, i ragazzi hanno iniziato a scoprire forme e dettagli sorprendenti nei loro soggetti:un piccolo foro in una foglia secca, la spirale di una conchiglia, una linea irregolare sulla superficie di un sasso. Da queste scoperte è nata la seconda parte del lavoro: usare inchiostro e acqua per esprimere in modo astratto ciò che avevano percepito.Con pennelli o bastoncini, lasciando che l’acqua e l’inchiostro creassero effetti di macchia e dissolvenza, hanno esplorato il dialogo diretto con il materiale.


All’inizio alcuni bambini erano un po’ incerti, ma presto si sono immersi con entusiasmo nell’osservazione della natura.La quantità di disegni prodotti ha superato ogni aspettativa — i fogli distribuiti non bastavano più!


Alla fine, ogni partecipante ha unito i propri disegni con del nastro adesivo, creando un’unica lunga opera: un libro d’artista che si può piegare come un volume.Le opere finite sono state appese alla finestra, e insieme abbiamo osservato come la luce cambiava attraversando la carta giapponese.

In Giappone, la washi non è solo un supporto per scrivere o dipingere, ma anche un materiale architettonico, usato negli shōji o nei paraventi.Appendendo i lavori alla finestra, i partecipanti hanno potuto sperimentare direttamente la trasparenza e la morbidezza della luce filtrata attraverso la carta, scoprendo un aspetto della cultura giapponese a loro poco familiare.


Lo scopo di questo workshop era far vivere l’esperienza che “osservare” e “scoprire” sono all’origine di ogni atto creativo.Trovare nuove forme attraverso la propria sensibilità, a partire da piccoli elementi del quotidiano.Porre domande a ciò che si conosce troppo bene.E, infine, gustare la bellezza che nasce dal caso, toccando con mano materiali come l’inchiostro e la carta giapponese.

Non è stato solo un tempo per imparare a disegnare,ma un’occasione per imparare a guardare di nuovo il mondo.


Grazie per il bellissimo tempo insieme!


※彼女たちの写真は公開の許可を得ています。

Con il permesso di queste ragazze, queste foto possono essere pubblicate.



美しきシビウの風景 / Le belle vedute di Sibiu

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PASSAGGI

Premio Paolo VI per l'arte contemporanea


Giunto alla sua quinta edizione, il Premio Paolo VI per l'arte contemporanea – promosso dall'Associazione Arte e Spiritualità, ente gestore della Collezione Paolo VI – si conferma un osservatorio privilegiato per esplorare i linguaggi artistici capaci di interrogare il senso dell’esistenza e la dimensione spirituale dell'uomo contemporaneo.

La mostra “PASSAGGI” presenta le opere di sei artisti finalisti: Vanshika Agrawal, Alessandra Calò, Duo ES (Nicola Evangelisti e Silvia Serenari), Concetta Modica, Kanaco Takahashi e Zhiyu Liu. Diversi per provenienza, media e poetica, questi artisti condividono una sensibilità profonda per i temi della trasformazione, del limite, del trascendimento. I loro lavori – installazioni, fotografie, opere multimediali e pittoriche – danno forma a una spiritualità ampia e aperta, che si nutre di domande, silenzi, visioni interiori.


第5回を迎えるパオロ6世現代美術賞は、パオロ6世コレクションを管理する団体「アートとスピリチュアリティ協会」が主催するものであり、現代人の存在の意味や霊的次元に問いを投げかける芸術表現を探るための特別な観測所としての位置づけを改めて確認させるものとなっています。

展覧会「PASSAGGI」では、6名のファイナリストであるVanshika Agrawal、Alessandra Calò、Duo ES(Nicola EvangelistiとSilvia Serenari)、Concetta Modica、高橋香菜子、Zhiyu Liuの作品が紹介されます。出身地や表現媒体、芸術的詩学はそれぞれ異なりますが、彼らは「変容」「限界」「超越」といったテーマに対して深い感受性を共有しています。インスタレーション、写真、マルチメディア作品、絵画といった多様な形態によって表現される彼らの仕事は、問いや沈黙、内的なビジョンに支えられた広く開かれたスピリチュアリティに形を与えています。


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Kaori Miyayama e Kanaco Takahashi

まつ -Matsu Osservare l'attesa まつを観る-


16th November - 22 December

from Thursday to Sunday 15.00-19.00

at Palazzo Ghirlanda-Silva a Brugherio

Via Italia, 27 Brugherio MB Italia



Sabato 16 novembre 2024 alle ore 16:00, presso la galleria espositiva di Palazzo Ghirlanda-Silva a Brugherio si inaugura la mostra: まつ Matsu osservare l'attesa, curata da Matteo Galbiati e Raffaella Nobili, con le opere delle artiste giapponesi Kaori Miyayama e Kanaco Takahashi, patrocinata dal Consolato Generale del Giappone a Milano e dalla Provincia di Monza e della Brianza.

Il concetto dell'attesa caratterizza questa esposizione dai connotati estetici intimi ed eterei, in cui il senso di leggerezza pervade la psicologia percettiva dell'esperienza temporale sospesa dell'aspettare, del volgersi, del tendere al futuro, del momento meditativo che anticipa l'azione.

Il titolo まつ Matsu esprime un'ambivalenza fonetica. In giapponese la sua pronuncia richiama simultaneamente le parole "attendere" e "pino", invitando i visitatori a riflettere sulla connessione dell'attesa con fenomeni spirituali e di coscienza.

Nella cultura giapponese il pino è simbolo di spiritualità, in quanto gli dei possono rivelarsi discendendo dai pini in qualsiasi momento; il che implica una lenta attesa, che predispone ad un cambiamento interiore.

L'attesa non è un'azione passiva, ma uno stato di apertura e preparazione per l'intervento divino.




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